Del Tè non si butta via niente
Il mito del Tè Verde Bancha
Un mito a caro prezzo
Protagonista indiscusso della cucina macrobiotica - ideata in Giappone negli anni ’50 da George Ohsawa - il Tè Bancha è diventato popolare per le sue proprietà dimagranti e disintossicanti. Vere o presunte?
«Il Tè Bancha non è più salutare delle altre tipologie di tè, né fa scendere rapidamente l’ago della bilancia», avverte il professor Bertona, tea taster professionista diplomato in Cina presso l'Università di Scienze Agrarie di Canton..
«Innanzi tutto il Tè Bancha è di tradizione giapponese ed appartiene alla categoria dei tè verdi. Il termine giapponese Bancha, applicato al tè, implica anche l'idea di un “tè tardivo” e in Giappone, questa tipologia di tè, è ritenuta la meno pregiata, tant’è che è poco considerata dai consumatori nipponici.
Il Tè Bancha trova invece molto consenso nei Paesi occidentali, dove si è diffuso grazie alla dieta macrobiotica.
In Giappone si classificano come Bancha, i tè prodotti da steli e foglie vecchie, provenienti per lo più dalla potatura delle piantagioni di tè dopo i raccolti estivi (Nibancha) e quelli tardo estivi (Sanbancha). Cit. Prof. Ryoyasu Saijo (Faculty of Education, Kagawa University, Japan)
La tipologia di Bancha più consumata qui in occidente è quella prodotta dalle foglie di tè raccolte nel periodo autunnale, quindi il raccolto più tardivo, l'ultimo dell'anno. Queste foglie sono molto fibrose, anch'esse spesso provenienti dai tagli delle potature, e il tè prodotto non offre quelle esperienze sensoriali - in particolare quelle aromatiche - che solo i tè giapponesi di qualità, come i Gyokuro e i Sencha, ossia quelli prodotti con i teneri germogli dei raccolti primaverili, sanno esprimere.
Sencha Motoyama. Tè verde Sencha di buona qualità
Tè Bancha
I Tè Kukicha e Hojicha
Oltre al Bancha, un altro tè giapponese molto diffuso negli ambienti macrobiotici e salutistici in generale, è il Kukicha. Questo tè è composto unicamente da rametti, piccioli, venature, rotture di foglie, ossia i residui di produzione di altri tè, ma anche del restante delle potature.
Sia il Bancha sia il Kukicha si possono trovare in commercio anche nella versione tostata. Questa tostatura, oltre a conferire le note aromatiche tipiche, ha la funzione di coprire le sensazioni amare e astringenti dei tè in questione, rendendo così più piacevole l'esperienza sensoriale per il consumatore. In questo caso i tè prendono il nome di Hojicha».
Kukicha. Tè di rametti e di altri sottoprodotti
Hojicha. Tè Bancha tostato
Il Tè di Tre Anni
Un altro tè di punta in ambito salutistico è il cosiddetto bancha di 3 anni. L'iniziativa per questa varietà di Bancha è attribuita allo stesso George Ohsawa, l'inventore della dieta macrobiotica, come detto precedentemente.
Questa tipologia di tè, oggi sviluppata esclusivamente per l'industria macrobiotica, è ritenuto un modo naturale per ridurre il più possibile la caffeina presente nel tè.
Esistono metodi leggermente diversi tra loro per la produzione di questo peculiare tè bancha e ciò è dovuto alle tradizionali differenze regionali di produzione. In ogni caso la materia prima utilizzata è costituita da rami vecchi provenienti sia dalle potature intensive autunnali delle piantagioni di tè, sia dai tagli di piantagioni non più produttive. I rami, una volta tagliati, vengono sminuzzati e poi tostati; sono lasciati quindi maturare per almeno sei mesi, per poi essere di nuovo tostati per ridurre ulteriormente la caffeina e conferire un sapore leggermente tostato al prodotto finito.
Le fasi principali per la produzione del Bancha di 3 Anni
Raccolta dei tagli delle potature
Triturazione della ramaglia
Il materiale vegetale triturato
La tostatura